Santuario della Madonna della Salute

Epoca
Sec. XIX

Cenni storici

Le origini del Santuario della Madonna della Salute, noto come “chiesa rossa” dal colore delle murature esterne, sono collegate agli Ezzelini, in quanto dopo la strage ezzeliniana del 1260 e la distruzione del Castello, venne eretta qui una chiesetta dedicata alla Vergine in ricordo del crimine perpetrato. Attualmente del Castello ezzeliniano rimangono solo alcuni resti messi in luce dagli scavi del 1993 condotti dalla Soprintendenza. In particolare, su ciò che rimane delle fondazioni dell’antico mastio, lunghe sedici metri per lato, è stato eretto proprio il campanile del Santuario, come recita l’iscrizione posta su di esso: “SUI MESTI AVANZI DEL CASTELLO EZZELINIANO QUESTA TORRE POSA MDCCCXCIII”. L’edificio subì notevoli danni nei terremoti del 1695 e 1836, ma nel 1873 fu ricostruito nell’ ampiezza attuale, su disegno di Antonio Carlini di Treviso, nello stile che ricordasse l’epoca Ezzeliniana. Durante la Grande Guerra la chiesa fu trasformata in magazzino e, solo nel settembre del 1919, la statua della Vergine Maria fece il suo ritorno sul Castellaro. Negli anni Cinquanta la chiesa fu di nuovo ristrutturata con interventi migliorativi, fu anche aperta una nuova strada di accesso e lungo il percorso furono costruite le stazioni della Via Crucis, con formelle in ceramica dello scultore Sanzenonese Francesco Rebesco. Nel 1959 la chiesa venne consacrata a Santuario dal Vescovo Mons. Antonio Mistrorigo nel corso di una solenne cerimonia.

Funzione odierna

Attualmente il Santuario è di proprietà della Parrocchia di San Zenone degli Ezzelini ed è meta di turismo religioso e culturale in quanto la chiesa presenta una decorazione di pregio.
La parte decorativa (affreschi e medaglioni) venne eseguita infatti dal pittore Noè Bordignon (1841-1920). Tra i suoi affreschi spiccano il re Davide, S. Giuseppe, la Natività di Maria, la presentazione al Tempio, i quattro Evangelisti, la Vergine che riceve l’omaggio del Battista e del Beato Giordano Forzatè, teste di Santi attorno alla chiesa e la corona di angeli sopra l’altare maggiore.
La costruzione dell’altare maggiore, dominato dalla statua lignea della Madonna della Salute e da sculture di Francesco Rebesco (1885-1987), risale al 1957.
I due altari laterali sono dedicati ai genitori della Vergine, San Gioacchino e Sant’Anna. I marmi a più colori incorniciano assai bene le statue in legno dipinto, dello scultore Perethoner di Valgardena.
La parte anteriore della mensa è sorretta da due colonne di onice del Grappa, mentre gli stupendi bassorilievi del paliotto sono in marmo bianco di Carrara, come del resto tutte le altre statue. I tre bassorilievi ricordano le maggiori festività del Santuario e cioè la Natività di Maria, l’Incoronazione e la Presentazione al tempio.

Immagini del luogo